Descrizione
Il Monastero di S. Michele Arcangelo, monumento fondamentale della storia del paese, fu ricostruito nel 1084 dal conte Ruggero di Altavilla, su una superficie di tremila metri quadrati.
Distrutto nel 1450 dalle fondamenta, a causa di un violentissimo terremoto, fu riedificato subito dopo per intero, sulla base del preesistente, ad iniziativa dell'arcivescovo Giovanni Burgio, che nel 1449 l'abate Cardinale Bessarione aveva costituito luogotenente e governatore generale di tutte le chiese di cui egli era titolare.
Dell'originario complesso, destinato nel 1879 a cimitero, avanzano solo il chiostro, nelle cui arcate sono state allogate le cappelle gentilizie, e il campanile della chiesa con la guglia ottagonale, rivestita da piastrelle maiolicate, che reca in cima l'immagine di S.Michele, forgiata in lamiera di ferro.
Residuano anche tratti della cinta muraria e dell'arco d'ingresso alla chiesa, lato nord; su quest'ultimo si legge la data del 1556. A sud sono ancora visibili lo stipite e l'architrave di un portale di accesso al chiostro, nonchè, nei paraggi, una vasca di irrigazione al servizio del giardino ed un antico frantoio. Reperti di capitelli, colonne e fregi sono sparsi qua e la.
La chiesa è crollata nel 1923. Nella cripta sotto l'abside esiste ancora un pregevole affresco d'epoca, delle dimensioni di cm 50-70 circa, in ottimo stato di conservazione, effigiante il Crocifisso.
Si sono perduti invece, dopo il loro trasferimento nella Chiesa del SS.Salvatore, i due dipinti, che raffiguravano, l'uno, la Deposizione della Croce, e, l'altro, S.Basilio, nell'atto di dettare le sue regole monastiche.
Sono andati dispersi pure i libri della ricca biblioteca, contenente preziose pergamene